Topic 2 La forza delle idee

Per costruire un piano d’azione è necessario avere chiaro l’asse vertebrale, quello che abbiamo chiamato Idea-Forza. Prima di iniziare, è bene sapere dove si vuole andare.

Sulla base dell’analisi delle reti e della localizzazione delle possibili alleanze strategiche (set d’azione), saremo in grado di delimitare l’ambito della proposta, il cui contenuto è stabilito tenendo conto degli obiettivi di trasformazione che devono sempre presiedere a un progetto. Si tratta di una proposta che è soprattutto partecipata e condivisa dalla maggior parte degli attori coinvolti nella questione (che avevamo già contattato nel lavoro sul campo e nelle sessioni di restituzione creativa).

L’Idea-forza può essere espressa in una frase che sia in grado di motivare la popolazione a partire dalle sue reti di vita quotidiana, che risponda a un’esigenza ampiamente sentita, e che dovrebbe tendere a integrare (nel sociogramma) ampie serie di azioni:

  • Verso l’alto: verso le Amministrazioni Pubbliche (statali, regionali, comunali) e le altre istanze del Potere, con un atteggiamento sia di protesta che di proposta, di richiesta e anche di negoziazione.

 

  • Verso i lati: verso il tessuto associativo (altre Organizzazioni e Movimenti sociali), per cercare un maggiore coordinamento degli sforzi e ottenere effetti moltiplicatori (approfondiremo in seguito).

 

  • Verso il basso: verso la base del tessuto sociale (la cittadinanza non organizzata), ascoltando e dando informazioni, e che questa IDEA-FORZA sia veramente mobilitante.

La Forza Idea deve includere e coordinare i vari aspetti tematici della Pianificazione. Per ogni aspetto prioritario, si può organizzare un Gruppo di lavoro che si formi e prepari proposte specifiche, in modo che possano essere discusse e approvate da tutti i partecipanti. La logica di azione si basa sul fatto che in questi processi non siamo qui per fare semplici spiegazioni, ma piuttosto per guidare tutte le analisi verso proposte di trasformazione e miglioramento dei problemi affrontati.

L’aspetto integrale si riferisce al fatto che qualsiasi pianificazione non può non considerare aspetti come la redditività economica, la sostenibilità ecologica, l’organizzazione democratica e partecipativa, gli aspetti della cultura locale e le sue innovazioni. E la Forza Idea deve svolgere anche un ruolo di integrazione di tutti questi aspetti e di tutti i “gruppi di lavoro settoriali”, in modo che l’azione sia congiunta e coordinata. Un piano non può funzionare solo con un organigramma, ma il coordinamento deve basarsi su un interesse comune all’azione, e questo è il ruolo della Forza delle idee.

Un buon modo per sistematizzarlo può essere, ad esempio, quello di preparare un dossier che contenga: a) proposte urgenti realizzabili in un anno e che servano come test di credibilità nel processo, b) proposte tematiche organizzate per settore (lavoro, sicurezza, salute, educazione…), c) l’idea forza integratrice di tutti questi aspetti e una frase motivante che raggiunga la popolazione.

C’è anche l’aspetto della sostenibilità del processo, cioè che nel tempo possa sostenersi e non essere come una mobilitazione che persiste solo per la durata dell’entusiasmo di un momento. È necessario curare i suoi aspetti ambientali e territoriali, i suoi aspetti di sostenibilità economica, il suo radicamento nelle culture locali e le sue forme organizzative durature. Un piano che viene stabilito per decreto, se non è radicato nelle consuetudini, non avrà sostenibilità nella popolazione stessa, sarà inefficiente e difficile da mantenere.

Con i seguenti strumenti ci si può avvicinare alla definizione delle priorità delle proposte specifiche e dell’idea principale.

*PONDERAZIONE PER PUNTI (DEL METODO EASW – EUROPEAN AVARENESS SCENARIO WORKSHOP)

Esempio di voto ponderato. Partecipazione Sessioni 2007. Fonte: Master in Ricerca partecipativa per lo sviluppo locale, 2006-2007