Possiamo contare su alcune dinamiche di lavoro con i gruppi quando appartengono a posizioni note (ad esempio, posizioni simili e diverse). Questo ci permette di non dover fare tante interviste a posizioni abbastanza simili tra loro, e in pratica di “saturare” ciò che è già noto al gruppo motorio stesso. Oltre alle dinamiche che passiamo qui in rassegna, se ne possono utilizzare altre già citate (SWOT, SWROTP…).
È la strategia più semplice per la generazione spontanea e libera di idee senza dibattito o discussione di gruppo: la dichiarazione di sentimenti e atteggiamenti verso il tema lanciato dall’animatore viene fatta ad alta voce e in modo disordinato. Tutte le opinioni vengono scritte su una lavagna, sotto gli occhi di tutti, e si procede all’analisi, al dibattito e all’accettazione dei più, in un processo di sicuro consenso.
Questo metodo viene utilizzato anche per facilitare la partecipazione di tutti i membri di un grande gruppo (forum comunitario o assemblea partecipativa). Consiste nel dividere il grande gruppo in sottogruppi di sei persone che discutono per sei minuti l’argomento sollevato dal moderatore; poi un portavoce per ogni gruppo presenta le conclusioni a cui è giunto e il facilitatore le scrive su una lavagna. Una volta che tutti i contributi sono noti, vengono discussi in plenaria fino a raggiungere un consenso generale o almeno una maggioranza.
Si tratta di un incontro tra più persone in cui si combinano riflessione individuale e interazione di gruppo. I partecipanti possono essere persone con esperienza o conoscenza del problema specifico, o semplicemente interessate ad approfondirne lo studio, sia perché direttamente o indirettamente interessate da quella situazione, sia perché utenti di un programma di intervento sociale, ad esempio.
È conveniente che il gruppo sia omogeneo, poiché si tratta di raggiungere un consenso su una specifica posizione interpretativa o d’azione; pertanto, se si confrontano punti di vista molto opposti, si formeranno tanti gruppi nominali quanti sono i diversi settori di opinione individuati.
Lo sviluppo della sessione, una volta sollevato l’argomento da parte del facilitatore, consiste in una prima parte di riflessione individuale e di scrittura delle idee che ogni partecipante propone; il passo successivo è la condivisione e la registrazione di tutte le risposte su una lavagna; poi vengono analizzate una per una, ognuna di esse, e raggruppate (per argomento, ad esempio) o riassunte in una stessa affermazione. Infine, le opinioni espresse vengono discusse e qualificate, in base alla preferenza o all’accordo con esse, e si raccolgono i punti principali.